lunedì 11 settembre 2017

ISTANTANEA DI UN'ESTATE DEL 2017

ISTANTANEA DI UN'ESTATE DEL 2017


Purtroppo devo tornare ad essere cattivo. Nella realtà lo sono molto di più, ma quando si tratta di scrivere qui, il più delle volte o si parla di grandi artisti, o di grandi album. Lascio poco spazio a ciò che non è degno di attenzione. Però un resoconto veloce e scarno sull'estate musicale del 2017, perdonatemi, andava fatto:perchè verrà da tutti ricordata come l'estate di "Despacito", ed è una cosa che mi fa letteralmente venire i brividi. Non so chi decide come sarà e quale sarà il tormentone di ogni estate, che con abili operazioni di marketing/stalking viene imposto alla massa, in questo caso fatta per lo più da ragazzi di questa generazione che cresceranno con questa robaccia penosa nelle orecchie. Poveri loro. E poveri noi, che subiamo questo bombardamento e che dobbiamo assistere ad adolescenti imbronciati che improvvisamente volgono all'entusiasmo quando ascoltano le note di cotanto pezzo di musica sciatta. Se ne prendi uno, uno qualsiasi, e gli dici "ragazzo, perchè non ascolti "Stairway to heaven"o "Another brick in the wall", ti guarda con lo sguardo sorpreso, ci pensa sù (neanche più di tanto), e nella migliore delle ipotesi, se sa riconoscerle ti dice "naaah quella è roba per vecchi!". Nella peggiore dirà "scusa chi le canta? Ariana Grande?".
Chi mi conosce bene, sa che io non mi muovo senza cuffie e senza un lettore mp3. 15 anni fa era un discman, e nei primi anni 90 un walkman. Oggi ho delle memorie USB persino per l'autoradio:più musica porto dietro, meglio è. Chi ha letto qualcosina qui, sa anche che amo fare playlist personalizzate (sì, sono l'alter-ego di Robert Fleming di "Alta fedeltà", il romanzo di Nick Hornby).
Perchè, direte voi? Perchè devo decidere io cosa ascoltare, senza imposizioni e senza lavaggi del cervello. Vale lo stesso per la tv, dove per me i canali dall'1 al 9 non esistono, e campo benissimo facendone a meno.
Quindi, non mi importa di quello che vogliono imporre le radio, che passano 55 volte al giorno la stessa canzone, senza pietá, finchè le case discografiche gli dicono "stop! ora passa quest'altra". Scelgono loro il genere, l'artista e il metodo per fartelo entrare in testa nel più breve tempo possibile:uno spot pubblicitario, un video accattivante, i sempiterni passaggi radiofonici, ed eccolo lì, che si appiccica sulla pelle delle orecchie come la super-attack. Non ci rendiamo conto che quasi te lo impongono, e questo a me non va più bene da almeno un ventennio. Li definiscono tormentoni per loro scelta, così vendono anche di più, e più la melodia è trascinante, più il testo è frivolo e privo di senso logico. Ricordo l'estate del 1992 (ah! caro vecchio Festivalbar!): il grandissimo successo di quell'anno era "Rhythm is a dancer" degli Snap!; dance commercialotta, per carità, ma innovativa. Qualcosa per cui valeva l'ascolto, qualcosa di buono, c'era. Questo è solo uno degli esempi più eclatanti, perchè poi ogni epoca è stata segnata dai generi più disparati, dal pop elettronico anni 80 al latino americano in voga nei primi anni del 2000; in mezzo c'è stata anche una fase rap, pensate un pò, che raggiunse il culmine con "I'll be missing you" di Puff Daddy. Persino la musica italiana in quegli anni aveva ancora un senso compiuto:"Il battito animale" di Raf si ascoltava con piacere, e chi di noi non ha mai cantato con la voce mezza strillata "Mare mare" di Luca Carboni? Sto ricordando senza neanche tanto sforzo, e senza aiutarmi con i motori di ricerca. Ma se mi chiedete qual è stato il tormentone dell'anno scorso, senza andare troppo indietro nel tempo, non so rispondervi. E' già finito nel dimenticatoio. Negli ultimi tempi, c'è stata una profonda fase di vuoto, la qualità delle proposte si è abbassata moltissimo, ma non la capacità dell'ambiente in cui viviamo di lobotomizzare il cervello dell'ascoltatore medio.
Siamo tornati quindi ai giorni nostri, e al grande successo di quest'anno, firmato da tale Luis Fonsi, che fino a ieri per quanto mi riguarda poteva anche essere il cuoco di burritos in qualche locale portoricano. La casa discografica che si è accaparrata il diritto di avere la hit dell'estate del 2017 (se lo giocano a carte, e quindi rendiamo onore al merito e nominiamo la vincitrice:la Universal) non era neanche tanto sicura di avere tra le mani il brano giusto, e quindi ha voluto assicurarsi che il pezzo avesse la giusta visibilità; serviva la partecipazione di una star, e quindi ha prima pescato un altro artista connazionale di Fonsi, Daddy Yankee, senz'altro più affermato e già con diverse hit alle spalle (ve la ricordate "Gasolina"?). Poi per essere ancora più sicuri di farlo piacere alla massa e al pubblico americano (che è anche il mercato di riferimento mondiale, nonostante le sue bieche regole e la perenne staticità), ha fatto produrre un remix aggiungendo la comparsata di Justin Bieber (che con i portoricani non c'azzecca niente, ma va bene lo stesso), ed il gioco è fatto:tutti a cantare e ballare come poveri imbecilli questa splendida forma di arte musicale.
C'è stato anche un pezzo antagonista.
C'è sempre, ma inevitabilmente viene dimenticato o relegato alle compilation stile "One Shot", e per quanto io lo consideri superiore (e ci voleva davvero poco) a quello di Luis Fonsi, meriterebbe anche questo fiumi di parole (amare):parlo di "Wild thoughts" di Dj Khaled feat.Rihanna, che ogni santa mattina era la sveglia proposta (anzi, imposta) dal bar mentre facevo colazione e leggevo il giornale. 
Il binomio di un Dj con Rihanna poteva anche funzionare; peccato che sia stato costruito praticamente per intero su una neanche tanto vecchia hit di Santana con i Product J&B, che tutti dovremmo ricordare:"Maria Maria". Si parla di campionamenti, ma "Wild thoughts" non utilizza semplicemente dei samples dell'arcinoto hit di Santana:è un assurdo "copia e incolla" della base musicale, presa per intero (ritmica e riff di chitarra compresi) sulla quale hanno schiaffato la voce di Rihanna e di Bryson Tiller (nuova scoperta del rap a stelle e strisce). Cosa giustifica la presenza di Dj Khaled in questo progetto, non ve lo saprei dire; l'idea? ah beh, allora lo terrò a mente. Magari il prossimo anno potrò inventarmelo anche io il nuovo tormentone estivo, prendendo la base di "Believe" di Cher e facendoci cantare sopra un testo simile ("Wi-Wi-Wi-Wild thoughts, Nake-Nake-Naked") da...boh? facciamo Lady GaGa?
Potrei passare per un genio, e magari mi meriterò la copertina di qualche rivista del settore. 
Se volete, poi, anche una fotografia dello stato attuale in cui versa la musica italiana, prendete la tracklist di una qualsiasi compilation uscita tra giugno e luglio. E' un'esperienza, giuro, da far accapponare la pelle:ho letto nomi di gruppi (Thegiornalisti) e cantanti (Samuel Atzei, Ermal Meta), oltre a titoli di canzoni ("L'esercito del selfie", "Tra le granite e le granate" su tutti) che devono essere davvero un'esperienza mistica da cui spero di salvare le mie orecchie da qui fino alle prossime settimane. Tra pochi mesi nessuno li ricorderà. Spero.
Questa è la situazione odierna, ed allora ben vengano e siano santificate le mie playlist:ho creato io stesso, anche quest'anno, la mia colonna sonora, ne vado fiero ed attenzione:non è fatta di pezzi anni 60, non ci sono brani di Bob Dylan, nè dei Queen, nè dei Nirvana. E' interamente fatta di musica attuale. Uscita quest'anno. Incredibile vero? 
Quella che ho ascoltato, è musica che ha ragione di esistere, e che almeno ha qualcosa da dire. E così, la canzone che porterò nel cuore come istantanea di quest'estate del 2017, è "Young" dei Chainsmokers:un pop di tutto rispetto, attualissimo, melodico e anche questo commerciale. 
E' un brano tratto dal loro ultimo lp, "Memories...do not open", che pur senza eccessive pretese posso inserire nella mia personalissima selezione di lavori validi. Se non altro, contiene una manciata di brani gradevoli, abbastanza vari e di facile ascolto.
Non è un capolavoro, sia chiaro, ed i Chainsmokers non sono i nuovi messia del pop; però mi hanno tenuto compagnia con quelle sonorità retrò ed al tempo stesso moderne, abbinate a testi spesso dal retrogusto dolceamaro:"Young" ne è un tipico esempio, si parla dei tempi andati, di quando si era più giovani ed anche più irresponsabili; le cose si facevano, anche le più pericolose, senza pensarci due volte ed era tutto più bello proprio per quello.


Un'altra canzone che ho ascoltato con piacere e molto di frequente, è "Lawless" dei Colours, duo americano autore di un notevole disco di musica elettro-pop, "Ivory". "Lawless" è il brano di apertura dell'album, delicato ed evocativo, parla di una storia sentimentale che non va per il verso giusto, di una personalità schiacciata e succube dell'altra, che non riesce ad uscire dal circolo vizioso della coppia. Un lento perfetto per i momenti riflessivi, in perfetta antitesi con "Young" che andava bene per quelli "gasati", divertenti e più spensierati. 




"Ivory" è nel suo complesso un lavoro notevolissimo, meritevole di attenzione anche se non di facile reperibilità nei nostri scaffali. Se avete un negoziante di fiducia che importa dischi dall'estero, potreste chiederglielo. Altrimenti, muovetevi online; con un pò di pazienza, si trova abbastanza facilmente.
In realtà e per completezza, non posso non menzionare quello che, nel suo insieme, è stato l'album che ho suonato di più in assoluto:"13 reasons why", ovvero la soundtrack della serie tv di Netflix. 
Non mi soffermo più di tanto sui dettagli, perchè delle migliori canzoni contenute in quella compilation pubblicherò a breve una playlist, per inquadrarle meglio e parlarne più approfonditamente.
Ma più volte, devo riconoscerlo, sono andato ad attingere dalla selezione musicale proposta in quel disco, che è davvero di tutto rispetto. Potrei elencare altri lavori che considero validi, ma rischierei di diventare prolisso; quindi, tirando le somme, ecco ancora una volta il mio consiglio fraterno (o paterno, come volete):abbassate il volume delle radio (quelle commerciali almeno), e spegnete quei maledetti televisori che vi rincretiniscono; scegliete voi cosa ascoltare, in base al vostro umore, all'emozione che una combinazione di note sa darvi, alle sensazioni che un brano vi può far provare. L'ambiente esterno vi regalerà comunque qualcosa di suo, perchè ci sarà sempre una canzone che suonerà in una serata particolare, in una giornata che rimarrà scolpita nella memoria, e che si legherà ad un avvenimento triste o meraviglioso. Quella non potrete sceglierla, ci sarà e deciderà il caso quale dovrà essere.
Per tutto il resto, scavate, cercate ed ascoltate bene, perchè qualcosa di molto più valido e meritevole di attenzione, c'è. 
Vedrete che sarà senz'altro migliore di una qualsiasi "Despacito". 
Già. 
Senz'altro migliore.

(R.D.B.)