giovedì 19 ottobre 2017

PLAYLIST:HALLOWEEN - THE FRIGHT SIDE

PLAYLIST : HALLOWEEN
THE FRIGHT SIDE



Lo ammetto:non aspettavo altro che fare un post ispirato ad Halloween. Amo questa festa da sempre, sin da quando ero piccolo e qui in Italia era una festa poco conosciuta; quella zucca col ghigno, nota col nome di Jack O'Lantern, mi ha sempre fatto impazzire, e vedere negli anni crescere nel nostro paese l'interesse ed il seguito per questa festa, è motivo di grande soddisfazione. Halloween nasce dalla tradizione celtica, ed è una ricorrenza diventata celebre negli Stati uniti nella seconda metà dell'800; ha, però, sviluppato i connotati ad oggi noi noti solo un secolo dopo. La parola "Halloween" rappresenta una variante scozzese del nome completo "All Hallows' eve" che significa "notte degli spirit sacri" e si festeggia la vigilia di Ognissanti. Negli anni si è associato a questa festa il simbolo della zucca intagliata, rappresentante un'espressione spaventosa; questa tradizione ha un significato ben preciso, di origine sia irlandese che scozzese:le zucche venivano intagliate per ricavarci lanterne con cui commemorare le anime bloccate nel purgatorio, sebbene in altre regioni il significato fosse associato più al tempo del raccolto o ad un più generico addio all'estate. Negli USA si è poi evoluta come festa horror, ed è diventata una ricorrenza divertente ed attesa tutto l'anno dai bambini, che girano di casa in casa mascherati a tema e chiedendo dolciumi con la domanda "trick or treat?" (Dolcetto o scherzetto?). Lo scherzetto di solito è un piccolo dispetto che i bimbi fanno ai padroni di casa se non gli viene regalata nessuna caramella. Dal modo di dire "Trick or treat" è nata poi anche una filastrocca che si insegna nelle scuole elementari.
E' indubbio che l'aspetto più horror e, se vogliamo, caratteristico e divertente di Halloween, abbia anche tratto spunto da tanti romanzi della letteratura gotica ("Dracula" di Bram Stoker e "Frankenstein" di Mary Shelley per citare solo i più famosi) e, di conseguenza anche da tutto il filone cinematografico dei film dell'orrore. Capirete come, un amante del genere come me (sia sotto forma di film, ma anche fumetti o libri), non possa non apprezzare una giornata annuale dove scheletri, mostri, vampiri, lupi mannari e fantasmi sono protagonisti indiscutibili.
Inutile dire che anche nel mondo musicale questo argomento è stato fonte di ispirazione per numerosi artisti:al di là delle ovvie colonne sonore dei film del genere, ed oltre ad alcune incursioni nel pop più commerciale, è nel rock e nell'heavy metal che i temi horror/esoterici sono più ricorrenti:molti cantanti e gruppi sono arrivati a fare un uso massiccio del face-painting (basti pensare ad Alice Cooper, Kiss e King Diamond, pionieri del trucco sul viso), fino a veri e propri costumi di scena, facendone dei tratti distinguibili ed ormai iconici (Lordi, Slipknot e Marylin Manson per citarne alcuni).
E così è stato semplice andare a pescare nel mio archivio canzoni a tema, un pò meno scremare le scelte fino a selezionarne 10, per poi  dividerle in 2 playlist da 5 l'una quasi come fossero due facciate di un vinile. Ho voluto distinguerle seguendo una caratteristica ben precisa per ognuna:nel lato A, che ho intitolato "The fright side" (il lato spaventoso), troverete una manciata di brani che fanno veramente accapponare la pelle. 
E non sto scherzando:se siete facilmente suggestionabili, evitate di ascoltarli a notte fonda e soprattutto quando siete soli in casa; perchè fanno un certo effetto, perchè fanno un uso del cantato piuttosto sinistro e perchè le tematiche...beh, provate ad immaginarle.
Se invece vi piace l'aspetto più teatrale e divertente della festa, troverete nel prossimo post una selezione di 5 brani (il lato B di questo vinile immaginario) che non potrete fare a meno di suonare e di ballare anche da mascherati; l'effetto è garantito in ogni caso.
E quindi, accendiamo il lumicino dentro la nostra zucca, spengiamo le luci e premiamo il tasto play:ci addentreremo in un antro oscuro fatto di terrore allo stato puro, ma vi prometto che ne usciremo vivi. Se il lumicino continuerà ad accompagnare il nostro percorso, andremo poi ad esplorare terreni più rassicuranti e divertenti.
Un'ultima cosa, prima di andare: 
                         BUON HALLOWEEN A TUTTI!!!


1 - CARPATHIAN FOREST - THE ECLIPSE/THE RAVEN
Un fugace tuffo nelle invernali lande della Norvegia, il rumore di acqua squarciato dal gracchiare di un corvo e il suono apparentemente innocuo ed armonioso di una chitarra acustica, potrebbero far da preambolo ad un brano rilassante e rassicurante. Ma è un inganno. "The eclipse/The raven", proprio non lo è. 
Se l'intenzione era tirare fuori dall'archivio qualcosa di veramente spaventoso, questo è il primo pezzo che mi è venuto in mente; è tratto dall'E.P. del 1995 "Through chasm, caves and titan woods" dei Carpathian Forest, gruppo tra i principali esponenti del filone black metal norvegese sviluppatosi nei primissimi anni 90.
I Carpathian Forest nascono dal genio macabro di "Hellcommander" Nattefrost e J.Nordavind, e dopo numerosi demo, questo E.P. è la loro prima vera proposta musicale, a cui faranno seguito 3 album; le loro tematiche sono, se vogliamo, ancora più crude degli altri esponenti della scena black, perchè oltre agli immancabili pezzi a sfondo satanico ed anticristiano, se ne aggiungono altri sulla depravazione ed il sadismo.  Non lasciatevi quindi trarre in inganno da questo intro innocuo, perchè "The eclipse/The raven" pur essendo interamente costruito su un arpeggio di chitarra acustica (al quale solo in un secondo tempo si aggiungono le tastiere), cambia in un batter d'occhio atmosfera; le vocals di Nattefrost, in un growl quasi bisbigliato e persistente sono letteralmente agghiaccianti. Quella melodia acustica assume così dei contorni inquietanti, lasciando nell'ascoltatore un profondo turbamento e non pochi brividi  a fior di pelle. Ciò che viene narrato, utilizzando termini non semplici da tradurre vista la nota abitudine dei black metallers di utilizzare parole provenienti dall'anglosassone di influenza celtica, non è poi di gran conforto; anzi, aumenta quel senso di estraniamento e di inquietudine, degno di un pezzo cupo e gelido come gli inverni norvegesi:"Ah, distinctly I remember it was in the bleak December,and each seperate dying ember wrought its ghost upon the floor. Eagerly I wished the morrow vainly I had sought to borrow from my books surcease of sorrow..." (Ah, ricordo chiaramente in un brullo dicembre, che ogni uomo morente finì per essere fantasma sul pavimento. Volentieri avrei voluto il domani che vanamente ho seguito e preso in prestito dai miei libri intrisi di dolore...").


2 - CRADLE OF FILTH - HALLOWED BE THY NAME (SHALLOW BE MY GRAVE)
Beh, con i diabolici Cradle of Filth mi sarei potuto sbizzarrire:praticamente tutta la discografia dei nostri, rappresenta una perfetta colonna sonora per una festa di Halloween intrisa di sangue. Ho scelto "Hallowed be thy name" per due motivi ben precisi:è un omaggio agli Iron Maiden (di cui ho, purtroppo, escludere un brano da questa selezione per ragioni di spazio), ed è tratta dal disco più bello dei vampiri inglesi, intitolato "Cruelty and the beast". L'album è un concept incentrato sulla storia della contessa ungherese Erszébeth Bathory, nota per la sua malvagità e le sue perversioni macabre (su tutte, quella di immergere il proprio corpo in vasche di sangue di vergini per preservare la sua bellezza). La contessa diverrà da lì in poi un elemento costante dell'intera produzione dei Cradle of Filth. Nel disco ci sono almeno 3 capolavori:la "Bathory aria", una suite sinfonica della durata di circa 10 minuti alternata da cavalcate metal, oltre a  "Cruelty brough thee orchids" e "Thirteen autumns and a widow", che sono pezzi tiratissimi divenuti nel tempo degli autentici classici del genere; nella limited edition (che vedete nella foto a lato, una splendida confezione a forma di croce celtica da cui si estrae il cd) sono incluse 4 bonus tracks tra cui questa cover dei Maiden, reinterpretata in modo sublime ed in pieno stile gothic-black. Qui, l'atmosfera si fa oscura e greve sin dalle prima battute:lo era già nell'incipit della versione originale, sia ben chiaro, con quelle campane che suonano a morto; ma qui è tutto più carico ed apocalittico. Ad introdurci in questa versione più scenografica e diabolica del classico degli Iron Maiden, ci pensa il growl di Dani Filth:"I'm waiting in my cold cell when the bell begins to chime, reflecting on my past life and it doesn't have much time, 'cause at 5 o'clock they take me to the Gallows Pole; the sands of time for me are running low...". Potrò sembrare blasfemo, ma a mio avviso questa reinterpretazione risulta essere a tratti anche superiore a quella di Bruce Dickinson e soci; il compito, per niente facile, era non stravolgere le linee guida del brano, dandogli allo stesso tempo una chiara impronta filthiana:e per me, i Cradle of Filth ci sono riusciti alla grande. Quel minuto iniziale si erge su tutto il brano in modo spaventoso, ed è perfetto per essere piazzato in apertura di una qualsiasi compilation a tema Halloween. Su quelle note, io ci accoglierei volentieri gli invitati alla mia festa:tanto per mettere in chiaro che nella notte delle streghe e dei vampiri, è l'orrore che deve regnare, incontrastato e sovrano.


3 - PUBLIC IMAGE LTD. - THE ORDER OF DEATH
Introdotto da una voce insistente che ripete in continuazione la frase "This is what you want, this is what you get", "The order of death" ha tutti i crismi del brano sinistro e disturbante. I Public Image Ltd. sono stato fondati da John Lydon (ovvero Johnny Rotten, ex-leader degli storici Sex Pistols), al quale poi si è andato ad aggiungere il chitarrista Keith Levene (gìa membro, per breve tempo, dei Clash):come vedete, non è gente alle prime armi. Il genere da loro proposto è difficile da definire:nasce dal filone new-wave e post-punk, ma ha elementi tribali che si mescolano a musica industrial:un melting pot di generi che hanno contribuito a rendere il sound del gruppo piuttosto unico nel panorama inglese. "The order of death" è tratta dal loro disco del 1984 intitolato (guardate un pò?) "This is what you want...This is what you get":titolo scelto non a caso. Io ho scoperto questa canzone grazie al cd "Josh Blair Witch Mix", che fu all'epoca solo un pretesto per cavalcare l'onda del successo del film "The Blair Witch Project" (Il mistero della strega di Blair). Era una pseudo-colonna sonora che si poteva trovare sugli scaffali dei dischi in contemporanea all'uscita del lungometraggio nei cinema (ma come tutti sappiamo, il film è privo di musica essendo girato nei boschi in presa diretta). Estrapolato da quel contesto, con cui non ha nulla da spartire, ed analizzandolo linearmente, questo pezzo di musica progressive/gothic ha veramente poco di attraente, è ripetitivo ed a lungo andare anche noioso. Però, quel suo ribadire in modo ossessivo la stessa frase, quasi con fare (troppo) rassicurante e sempre puntuale dopo ogni break chitarristico, ha un qualcosa di veramente inquietante; se non ci credete, provate a suonarlo di notte mentre siete soli a casa. E' fastidiosamente cupo, ti entra nel cervello e (almeno per quel che mi riguarda), fa rabbrividire quel tanto che basta per "disturbare" l'ascoltatore.



4 - ARCTURUS - WHENCE AND WHITER 
GOEST THE WIND
Riecco un altro esempio di black metal, stavolta più elaborato, atmosferico e sofisticato; "Asphera Hiems Symphonia" è l'album capolavoro degli Arcturus, oltre ad essere il loro debutto ufficiale dopo gli E.P. "My Angel" e "Constellation". Qui, gli elementi tecnici tipici del prog incontrano gli ingredienti più classici del genere black, growls vocali e tematiche comprese.
"Whence'n'whistle goes the wind" è l'episodio più agghiacciante dell'intero album, perchè il cantato è mandato completamente al contrario. Non so a voi, ma a me infastidisce non poco sentire l'effetto di una voce sbiascicata che parla - o canta - in questo modo. Forse mi rimanda a delle immagini di esorcismi vari, e senza dubbio è quanto di più associabile al diavolo sotto l'aspetto uditivo; fatto sta che, quando ascolto questo disco, spesso salto la traccia numero 3, tanto per risparmiarmi una buona dose di inquietudine che inevitabilmente il pezzo in questione mi trasmette. Il contenuto lirico dell'album (il cui titolo, tradotto dal latino, è "Sinfonia del rigido inverno") differisce dalle solite tematiche black metal, tipiche dei gruppi più rappresentativi come Mayhem e Darkthrone; gli Arcturus sono più orientati verso la mitologia vichinga, e nei loro testi i temi ricorrenti sono l'inverno, la natura, l'alchimia e l'astronomia. Sebbene possano sembrare più leggeri dei loro "colleghi" (ed in parte lo sono per la profusione di tastiere ed elementi orchestrali di cui questo esordio è carico), certi passaggi restano inquietanti ed abbastanza oscuri. "Fall of man" è il pezzo che preferisco dell'intero disco, ed è quello che solitamente faccio ascoltare a chi mi dice in modo sprezzante "ah!ascolti quelli che strillano e che hanno la faccia pitturata!"; il motivo è semplice:è un'ottima prova a livello tecnico, talmente sinfonica da sembrare quasi una suite di pregevole musica classica, con tastiere ed organi concatenati alla perfezione. Con brani come questo, spero sempre di far capire quanto gli orizzonti musicali della gente comune debbano essere ampliati; perchè l'heavy metal, in tutte le sue forme e varianti, non è fatto esclusivamente di strillatori e chitarre distorte.


5 - DEATH SS - BLACK AND VIOLET
Non potevano mancare, in una playlist simile, i Death SS, precursori del genere horror-music, nonchè autentici pionieri sia nelle tematiche esoteriche, sia per quel che riguarda l'uso dei costumi (ognuno ispirato ad un classico personaggio dell'orrore). Il cd "The story of 1997-1984" racconta in musica gli esordi della band italiana fondata da Steve Sylvester e Paul Chain:una manciata di singoli usciti, allora, solo in 45 giri ed autoprodotti. Erano, quelli, altri tempi rispetto ai nostri, con una società difficile e piuttosto conservatrice che non accettava (o si rifiutava di capire) che i Death SS erano solo musicisti. Vennero banditi, emarginati e boicottati fino a che nel 1984 la band fu praticamente costretta a sciogliersi. Il gruppo si riformò poi nel 1987, con il solo Sylvester alla guida e nuovi membri, riprendendo il percorso lasciato in sospeso qualche anno prima. "Black and violet" è uno degli ultimi brani dati alle stampe prima della pausa di riflessione, e come tutta la produzione precedente del gruppo, è un brano sinistro e in alcuni passaggi piuttosto minaccioso. 
Il momento clou si ha verso la metà della canzone, quando tutto sembra acquietarsi:resta la sola linea di basso, doppiata quasi subito dalle tastiere, a creare un'atmosfera che lugubre è dir poco.
In una scaletta di brani per una qualsiasi festa di Halloween, non rinuncerei mai ai Death SS:tra le loro canzoni c'è solo l'imbarazzo della scelta. Da questo cd, si potrebbero tranquillamente suonare "Terror" e "Zombie" (che sono poi state ri-registrate in un secondo tempo), ma anche attingendo dalle loro produzioni più recenti, vampiri, mummie e lupi mannari troverebbero pane (o sangue) per i loro denti.


Ebbene, il peggio è passato. Più o meno. Dei 5 brani scelti, ben 3 provengono direttamente da una delle frange più cattive del metal, cioè il filone black:è evidente come questo genere si sposi a meraviglia con tematiche a sfondo horror, intese nel loro lato più conturbante ed oscuro. Ho tralasciato pezzi di seminale importanza ("Tubular bells" di Mike Oldfield tratta da "L'esorcista" e "Profondo rosso" dei Goblin, per citarne un paio), perchè ho voluto veramente calcare la mano sul fattore "paura":come già accennato prima, i più impressionabili faranno molta fatica ad ascoltare i brani che ho selezionato. A chi piacciono le atmosfere cupe, i film che fanno veramente paura e con una buona dose di mistero, potrà invece trovarli affascinanti, come il sottoscritto. Però sappiate che non nego anche un filino di turbamento ogni volta che ne ascolto uno. Sarà il potere della suggestione - di cui la musica è veicolo inossidabile - o semplicemente la percezione a pelle di qualcosa di indefinito e malvagio, però persino scrivendo di certi pezzi ho sentito qualche leggero brivido scorrere lungo la schiena.
In ogni caso, fate in modo che quel lumicino dentro la vostra zucca rimanga ancora acceso, perchè la notte di Halloween è piuttosto lunga e il viaggio nella musica del terrore non finisce qui:è il momento di visitare un parco giochi stregato dove potrebbero nascondersi dei clown con i palloncini, fantasmi, terribili mostri truccati in modo bizzarro ed altri soggetti poco rassicuranti.
La musica è senza dubbio più divertente, più visionaria e per certi versi anche spiritosa.
Ma non definitela solare.
E non fidatevi delle apparenze.
Nasconde sempre e comunque qualcosa di macabro. 
La strada per il luna park dei mostri è qui:
THE TRICK OR TREAT SIDE 

(R.D.B.)

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