martedì 25 aprile 2017

LIVE IN CONCERT:GHOST - POPESTAR TOUR + ZOMBIE


GHOST - POPESTAR TOUR + ZOMBIE
ALCATRAZ, MILANO 19/04/17













E' approdato anche in Italia il "Popestar tour" dei Ghost di Papa Emeritus III; e visto che negli ultimi mesi hanno dominato gli ascolti del sottoscritto, portandolo ad essere un fan sfegatato del gruppo, non potevo perdermi questo unico appuntamento italiano. I Ghost continuano il loro processo di crescita, almeno sul piano della popolarità; è evidente come questo papa alternativo - prima teschio più cattivo, ora più "mimo" carico di charme - abbia un certo appeal sul pubblico, mentre l'identità misteriosa (non come una volta) dei musicisti senza dubbio affascina; inoltre, cosa fondamentale e non da sottovalutare, dietro l'apparenza la musica c'è, ed è di ottima fattura.
Mi appresto dunque a fare un breve resoconto del concerto tenutosi all'Alcatraz nel bel mezzo di una settimana di Aprile, tre giorni dopo la santa Pasqua:il che fa un certo effetto, se si pensa che subito dopo questa festa cristiana così importante sia arrivato in terra nostrana un papa opposto a quello noto, dissacrante e decisamente anticlericale.
L'attesa è stata allietata dalla musica degli Zombi - duo svedese polistrumentista - che ha proposto una selezione di brani progressive-elettronici:molto bravi su un piano strettamente tecnico, ma non particolarmente digeribili dopo un pò che li si ascolta; la mancanza di un vocalist è chiaramente penalizzante, ma per sonorità e tematiche, alla resa dei conti sono stati un buon antipasto a quello che poi è stato il vero show imbastito dai Ghost; show che non ha presentato sorprese particolari (la setlist del gruppo è piuttosto statica, tappa dopo tappa), ma che ha ammaliato tutti i presenti, mostrando una band in splendida forma seppur rinnovata quasi per intero; anzi, i Nameless Ghouls attuali risultano essere addirittura più vivaci e coinvolgenti dei loro predecessori, e davvero bravi tecnicamente. Quando "Square Hammer" inizia a picchiare duro (splendida scelta di apertura), il palco si illumina mostrando la scenografia "da chiesa" allestita dalla band:una decorazione in rosone che raffigura simboli satanici, Modificala batteria sostenuta da rifiniture in marmo, e piastrelle bianche e nere tipiche dei luoghi di culto. Sembra di essere davvero in una chiesa "diversa", e l'effetto dell'entrata del "nostro dis-pater nostra alma-mater" Papa Emeritus III che balza sulla parte alta del palco avvolto da una nuvola di fumo (come una vera entità diabolica), rende il tutto ancora più efficace e sinistro.
Il Papa si presenta con la mitra (ovviamente), avvolto da un saio nero e viola, intona le prime note e lancia il ritornello, cantato all'unisono da tutto il pubblico:"Are you on the square? are you on the level? are you ready to swear right here right now before the devil?". La risposta al quesito è ovviamente positiva, e il pubblico assiste affascinato alle successive "From the pinnacle to the pit" e "Secular haze". In "Con clavi con Dio", il frontman tira fuori un turibolo dal quale fuoriescono scie di incenso e subito dopo parla con il pubblico, facendo battute e raccontando favole distorte:del resto, i Ghost sono una band che sì, tratta argomenti contro la chiesa cattolica e invocazioni a Satana, ma sempre con autoironia e senza mai prendersi troppo sul serio; è puro intrattinemento "nero", e Papa Emeritus sa reggere la scena come pochi altri, con il giusto carisma ed una grande presenza scenica.
Poco prima di "Body and blood", Emeritus accenna anche qualche parola di italiano (ricordo "linguini" e "mascarpone", riferendosi alla nostra cucina definita "very very good"), salvo poi ricordare a tutti che la canzone successiva esprime l'amore incondizionato per un piatto di "human brain and flesh" (cervello e interiora umane). Il pubblico impazzisce quando i Nameless Ghouls accennano i primi accordi al rallentatore di "Cirice", e il boato si ripete non appena i riff diventano incalzanti come nella versione da studio; ecco, un altro punto a favore dei Ghost è proprio questo:tutte le canzoni proposte suonano quasi esattamente come quelle originali, e questa è dimostrazione di bravura e di limpidità, perchè non ci sono trucchetti, non c'è autotune nè fronzoli artefatti in quello che viene proposto.
Anche "Year zero" è introdotta da un grido generale di apprezzamento da parte del pubblico, ed è in questo contesto che vengono presentate al pubblico le "sisters of sin" (che altro non sono che due donne vestite da suora) con tanto di siparietto comico dove il papa invita a prendere la benedizione dalle coppe (contenenti ostie) senza pensare di toccare o palpare le "sorelle".
Il momento più esaltante resta però quello di "He is", introdotta dal breve interludio "Spoksonat":questo è l'inno del gruppo in tutto e per tutto, e sentirlo cantare dalla folla in coro e da Papa Emeritus III avvolto nella penombra per poi essere "illuminato" nel momento esatto del ritornello, è qualcosa che non può non rimanere stampato nella memoria. Aspettavo questo momento con ansia, perchè "He is" è uno dei miei pezzi preferiti e le attese non sono state tradite:la canzone spacca anche dal vivo e l'interpretazione di tutta la band è davvero impeccabile.
Le successive "Absolution" e "Mummy dust" hanno poi fatto da preludio al gran finale, affidato a "Ghuleh/Zombie queen", simpatico brano che parte in sordina, lento e delicato, per poi trasformarsi in un rock'n'roll sfrenato e trascinante. 
C'è tempo per l'ennesimo discorso del Papa - che ha interagito davvero molto con il pubblico - seguito dalle ovazioni dedicate agli "innominabili" Nameless Ghouls,  e da una singolare richiesta al pubblico: in cambio di un'ultima canzone, tutti avrebbero dovuto gridare a squarciagola "sì" ad una domanda semplice semplice:"volete bene al Papa?". 
Inutile dire come è andata a finire:il bis è affidato a "Monstrance clock", dedicata "all'orgasmo delle donne", e anticipata dalla benedizione del deus ex-machina:"prendete questa notte ed andate ad accoppiarvi tutti". E così cala il sipario mentre la coda della canzone svanisce lentamente, con quasi tutto l'Alcatraz in visibilio che continua ad intonare "come together, together as one; come together, for Lucifer's son".
La tappa milanese è stato l'undicesimo sold-out del loro tour, a riprova di come le chiacchiere intorno al gruppo degli ultimi tempi - e le ormai rivelate identità del frontman e dei vecchi membri, fino a poche settimane fa appena sospettate ma mai certe - non abbiano minimamente scalfito gli aficionados del combo svedese, che continuano a seguire e ad idolatrare la band; anzi, tutto ciò sembra aver rinvigorito l'attenzione nei loro confronti, e non mi meraviglierei se le voci che gravitano intorno ai Ghost alla fine non si tramutino in un grande ritorno in termini di pubblicità e visibilità.
Il pubblico milanese è rimasto senz'altro soddisfatto, e sono pronto a scommettere che se ci fosse la possibilità di rivederli dal vivo a breve, si riverserà di nuovo in massa sotto al palco del papa per assistere ad un nuovo, macabro, ma divertentissimo "rituale".



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